domenica 28 febbraio 2016

Buone cose











































Far finta di essere sani

Eppur si muove




















































































Incontri ravvicinati del terzo tipo





































Giorgio Gaber - Al bar Casablanca (1992)

La mamma ha la borsa, il canguro ha la borsa. Il canguro è la mamma












































giorgio gaber- destra sinistra

E l'Italia veste sempre 'Gattopardo'
















































































































Donna ti voglio cantare di Angelo Branduardi

Sogni di una notte tra le molte








Non sei ancora rientrata dalla passeggiata.Sulla tavola è ormai freddo,e io me ne vado a letto,perché tanto, anche sta notte, non c'è niente da scoprire.Non c'è niente da inventare.Niente da trovare.Si capisce che sei stufa di questa noiosa vita,sei fin troppo abituata a coctails di marmellata;E con me, questo è sicuro,ti ritrovi un muso duro.Non ho niente da insegnare,e neppure guadagnare. A fare il solito coglione,sotto il tuo portone,ci sarà sempre qualcuno di diverso;ma forse anche assai perverso.E' davvero solo questo che mi rende un po' diverso.Son sicuro che non ti garberebbe molto se io, ora, ti saltassi addosso.Sei mia moglie da vent'anni,e non ho spine sui fianchi.L'abitudine prevale sotto tutte le sottane.





























Grazie per le numerose visite










con stima(Roberta Migliaccio)






























Neil Young - Old Man (Live at Farm Aid 1998)

Giorgio Gaber - Il corpo stupido

Visse d'arte e d'amore. Morì di fame






























































































Ma tu tira a campare





































Renzo Arbore e Quelli della notte Ma la notte no

La voce del padrone









































sabato 27 febbraio 2016

Giorgio Gaber - Il granoturco (2 - CD1)

Il deserto dei tartari











































Giorgio Gaber - C'è solo la strada.mp4

Quando le bugie hanno le gambe lunghe



































Joe Cocker - Up Where We Belong - Live - HQ

Di male in peggio








Mi diceva:- sei un tipo stravagante -Non riesco a mettere le mutande.

Mi diceva:- sei carino. Anche senza l'orecchino -

Poi di colpo mi hai tradito,con quel tale colorito sulla fronte;che io son già qui sopra il ponte.

E non credo sia importante,quanto tempo sia distante che mi hai messo contro il muro.

Stai sicura non mi offendo.Ho rinchiuso nelle tasche, il mio splendido diamante.

Appartiene a una signorache mi diede solo un'ora. del suo tempo assai prezioso.

Ma mia cara,siete tante senza scrupolo alcuno.Io non sono mai sicuro.

E di un'affetto un poco stranosono piene le mie tasche.Non son mai stato un gigante.


















giovedì 25 febbraio 2016

Meglio una gallina oggi che un uovo domani









































Lucio Dalla - L'ultima luna - 1979

A buon intenditor poche parole









































































Ti aspettavo per l'ora di pranzo








Il tuo gatto sta dormendo accovacciatosulla mia poltrona,comperata al mercatino dell'usato.

La teiera è ora sul fuoco,e già si sente, qui in cucina, il profumo della torta della zia. 

Ti sei messa proprio stravagante, con quella camicia scura abbottonata sulla schiena,ed è già ora di cena.

Hai aperto il frigorifero di destra,e hai mangiato quel panino,un po' vecchio ed un poco piccolino.

Poi mi sono addormentato sul divanosenza chiedere perdono,per il posto riservato che oramai era occupato.

Qui non c'è più pace,più nemmeno nello studiodove dorme tuo cugino Bruno.

Ha piantato le sue tende in camera nostra,ed in bagno poi si mostra.























Giorgio Gaber - La bugia (12 - CD1)

martedì 23 febbraio 2016

Supertramp - No Inbetween

E' già l'alba di un nuovo giorno






























































Boney James - I'm Gonna Love You Just A Little More Baby

Per quanto è per sempre? ...









...  A volte, solo un secondo
























Tomorrow is a long time

Una scarpa si e una scarpa no








Mi sono addormentato con il gatto steso sopra il petto.Sei rientrata dalla tua giornata senza che sentissi niente. Hai indossato le pantofole di pezza, per non disturbare il sonno, ormai profondo, che pervade questa casa, da mattina a sera, e anche la notte.Ho ripreso i ritmi di un felino, vecchio e stanco, e anche un po' rompi coglioni.

Eri stanca ed assonnata che ti ho trovata addormentata tra le lenzuola del nostro letto, tutta vestita e bardata di maglione di lana pesante; perché il freddo non è già finito. Mi fa male tutta la schiena, ed ho il petto indolenzito per il gatto che ha dormito.Non so come andare avanti. Non sopporto più quest'alternanza tra il letto e la poltrona.Non vorrei andare avanti a dividerli per una notte.Non si può soprassedere e andare oltre?





















lunedì 22 febbraio 2016

Utopia in arte









































Deodato - Also sprach Zarathustra

Non c'è più religione



























Giorgio Gaber - Si può (versione 2001)

L'angolo del folle


























Giorgio Gaber - Il sociale (4 - CD2)

L'erba del vicino è sempre più verde









Stava seduto con il cane sui gradini del selciato della chiesa del paese.
Arrivato un tale che si presentava tutto in grigio, e con una bombetta blu, lui allungava la sua mano tesa, e aperta a ogni risposta di denaro, quella gente gli voleva condonare.
Era un povero barbone che veniva da lontano.
Le sue tasche erano vuote sia di soldi che di cose.
Non aveva più neppure quel suo ninnolo porta fortuna.
Lo diede in cambio per un piatto di insalata.
Consumata senza olio; 
e neppure un poco di sale.



Visto il tale disperato, l'uomo in grigio tira fuori dalla tasca un biglietto da 50 soldi.
"Prendi sto denaro per mangiare qualche cosa. E per il cane."
L'uomo aveva la testa piegata e non batteva ciglio alcuno.
Forse stava male.



Non sentendolo fiatare, l'uomo in grigio chiama già i soccorsi;
che arrivati a destinazione, trovano l'uomo ormai russare.


Sarà stato molto stanco e ormai sfinito.
Lo portiamo all'ospedale.
Gli facciamo un bel controllo e lo rimettiamo in piedi.
Questi casi, oggi, sono molti;
e la cosa più scocciante, è che a nessuno frega niente.





















sabato 20 febbraio 2016

io non mi sento Italiano - gaber

Qualcuno volò sul nido del cuculo





























Per un pugno di dollari







Si è presentato davanti al portone all'ora di cena.Era arrivato con uno scouter di un amico.Casco ancora in testa, e dito appeso al campanello del vicino.Voleva il suo denaro per quel debito di gioco.Una faccenda alquanto disturbante.Pesante.


Se ne è tornato senza niente nelle tasche.La bocca amara ricordava una serata imbarazzante.Era sotto di un milione,quando arriva la carta della chiusura.Perde il banco.Botto sicuro.


Ora che il vicino si era spaventato,una pattuglia della Polizia lo sta cercando.Accaduto il fatto di quella strana serata,Giorgio ha allertato i Carabinieri della Zona.A distanza di un' anno soltanto,lo aspetta una situazione più pesante,che qualche euro in più nelle sue tasche.Frode al fisco, e ricatto all'uomo chiave;di quel casinò così importante.















Lucio Dalla - Milano

venerdì 19 febbraio 2016

scarpe rotte eppur bisogna andar






















Di necessità fai virtù







Stavo camminando sulla strada che portava verso il fiume.Piedi scalzi e panino con il salame nella sacca.Niente vino.

Ero sotto l'albero di pere che facevo un pisolino.Nessun soldo nel taschino.

Son tornato un poco disperato alla strada per la corsa delle moto.Dio! che pacco!C'è mancato poco che al signore, giù di fianco la scalinata,perdeva subito l'insalata nel sacchetto del supermercato,del signor curato.

Alla fine mi son detto che era un sogno troppo strano.Son saltato dal divano.Ho preparato un bicchierone del caffè sudafricano.Poi seduto sulla cassapanca della sala,ti ho cercato invano.Eri già sparita sopra il treno che ti riportava indietro.

Son rimasto solo e amareggiato ... e anche senza fiato.