martedì 31 maggio 2016
lunedì 30 maggio 2016
domenica 29 maggio 2016
Così commentava il famoso filosofo partenopeo
a ciascuno il suo contrario
al contrario il proprio opposto
che la ricerca dell'equilibrio, mai sempre quello
possa rappresentare per tutti la strada da seguire
per riuscire
ogni giorno
a vivere meglio
ù
Roberta Migliaccio
sabato 28 maggio 2016
Vengo anch'io
Vieni a letto
No
Perché? Hai un'altra a cui pensare?
No
Sei di poche parole, questa sera
Si
Perché?
Non so
Che c'è?
Il cane del vicino ha fatto scappare il gatto sulle scale
venerdì 27 maggio 2016
giovedì 26 maggio 2016
ipse dixit
il canguro ha la borsa
mia mamma ha la borsa
mia mamma è un canguro
...e se lo disse lui ci crediamo
mercoledì 25 maggio 2016
Con le mani un po' sudate
Sei arrivata a casa in fretta e furia.Hai finito la tua doccia in mezz'ora.Io sto ancora lavorandoche già diciho quasi fame.E io penso a questa notte,tutta fiamme eniente botte.
Grazie per dovere
Son salito su da te per raccontarti l'ultima del nostro Andrea.Mi guardavi col sorriso sulle labbra,come se sapessi già cosa volevo dirti.Hai detto: 'Poi ci penseremo'.Non che sia assai importante,ma anche questa,oggi,ha un po' scossol'animo di tutti.Non può bere,lo sappiamo.E non è poi così grande,da capire quando sbaglia.Solo son rimasto inebetito,quando hai detto:'Non mi hai neanche salutata'.
lunedì 23 maggio 2016
Senza niente da inventare
Sto sdraiato sulla schiena, sopra il prato dietro casa. Esci fuori in un momento, col tuo drink in una mano, e una lettera nell'altra. Poi ti siedi proprio accanto alle mie gambe. Leggi piano e sotto voce, che sei stata con un'altro, ma non ti è piaciuto molto. Io continuo a non capire perché senti sto bisogno di paragonarmi a tutti quanti; per finire sempre qui, con la nostalgia di sempre, che non vuol più dire niente.
domenica 22 maggio 2016
venerdì 20 maggio 2016
Nulla di personale
Mi chiedevo perché, oggi, molta gente non presta molta attenzione a quanto gli altri sentono e pensano nell'intimità delle loro esistenze. Ma forse, invece, è molto più presente il parlare di sé che non un tempo. Forse, oggi si comunicano solo quegli aspetti della propria vita che riguardano la sfera del personale, gli affetti e le ragioni dei propri disagi e paure, i bisogni, sempre uguali, delle persone. E' indubbio che ci troviamo sempre con il telefonino in mano a discutere di donne e uomini, di quanto quell'amico sia stato inopportuno; e di quanto è bello comunicare sempre e ovunque. Le relazioni si sono trasformate in messaggi in codice: una sorta di alfabeto creato all'uopo per ogni tipo di discorso e situazione. Facendo diversi giri sui social network, si inciampa in stupidi e banali post, sempre gli stessi, mai un guizzo di una sana fantasia che aiuta a sopportare meglio il peso della mediocrità imperante e tassativamente obbligatoria in questi tempi di vuoto culturale, intellettivo, ma, anche, affettivo ed emozionale. Non che io abbia questi grandi rapporti virtuali, anzi: più ne sto lontana e più mi sento meglio. Amo ancora chiacchierare e vivere fisicamente. Voglio dire che per me, a quasi cinquant'anni, queste nuove forme di contatto con la gente mi lasciano soprattutto indifferente. Sarà il limite della tecnologia così avanzata da non far più dire nulla di profondo, o che valga ancora la pena di ascoltare. O, forse, è solo la profonda solitudine che vive l'uomo nei confronti dei suoi simili. Gli oggetti sono i veri protagonisti. Gli individui passano in secondo piano. E' più importante avere molti contatti ché puntare sulla qualità e sul merito, sullo spessore ed il peso delle parole; ancora esiste e di notevole importanza. Comprendo l'imbarazzo di molti rispetto alla gestione del proprio quotidiano. Non comprendo perché se uno voglia avere amici, li debba cercare indistintamente nella massa, e riuscirci persino ad andare a letto, anche dopo una sola giornata di conversazione a distanza. Non voglio fare del moralismo o insegnare a chicchessia ancora un po' di educazione ma, succede, per esempio, di conversare personalmente; ed essere interrotti da continui bip bip, che irrompono e costringono ad aspettare, cambiare discorso, o cambiare amico. Succede di essere costretti ad ascoltare discordi altrui, assistere, in silenzio, a racconti sopra fatti personali che, improvvisamente, diventano più importanti di quello che si sta facendo. Si assiste ad un vero abbassamento di livello, e questo è sconcertante.Per non dire poi qualcosa sui veri contenuti che si scambiano le persone: da banali racconti su fatti contingenti, a proposte fatte indiscriminatamente, senza porsi un piccolo e strettamente personale dubbio se, dall'altra parte, c'è davvero solo un gran coglione o una persona intelligente. Nel secondo caso, non vorrei essere nei panni di chi si sente coinvolto da queste mie parole, perché credo di avere ancora il ritegno necessario per non commentare.
Qualche tempo oramai
Sono sveglio che ti sento respirare. Il tuo viso, col passare delle ore, prende il fresco del mattino. E il profumo di una strana primavera, sale nella stanza come un organo di chiesa.
Per un debito di gioco ho perduto l'orologio
Non capisco come maiio finisco in mezzo ai guai.Questa sera sono stato investito di un debito sgradito.Devo andare all'ospedalea cercare un osso duro,che se non gli porto il granolui mi stende sul divano.E' un bel debito di giocoche ho perduto a poco a poco.Ora ho smesso di saltaretra una coppa e uno stivale.Ho deciso proprio orache mi stendo una mezz'ora,e al numero 28faccio solo un gran casotto.Certo mi farà picchiarema dovrà assai pensare,a dove mi son nascostoquando è uscito il 68.
Anno Domini 2016, quasi 2017
Ero fuori a passeggiare con il cane,che si avvicina Dio a chiedere un messaggio,a quel tale sfortunato,nato il 15 di maggio.Lui rispose'Non capisco.Sono fuori come uno straccio'.Dio, allora, per dovere,lascia solo un gran misfatto.Per lo sfortunato avviene,che vien preso per il sedere,da un bambino malizioso,che si beve il suo bicchiere.Di sfuggita poi ho capito:non è proprio un gran partito,se è Lui a venir meno,a messeri poco seri,che confondono il Signore,con un tale arrugginito,incompetente assai pentito.Dio, di fretta, corse via,dritto verso l'osteria.Il messaggio l'ha rubato,il bambino disgraziato.
giovedì 19 maggio 2016
Vestiti bianchi e scarpe nere
Porti sempre vestiti bianchie scarpe nere.Mi carezzi il voltoe non fai scene.Rimpiango solo quei momentidi amarezza,quando dentro il lettonon sei fredda.Ioda soloal davanzale,aspetto intere settimane,la tua calma e la fermezza,quando allunghi una dolcezza.
Tarallucci e vino
Sono stato dal barbiere,barba, baffi, e unghie dei piedi.E ho scoperto per un casouna verrucasotto il naso.
Per grazia ricevuta
Sono uscitocon le tue calzette rosse,che mi stanno troppo strette.Mi son preso il raffreddore,e son corso dal dottore.'Guardi che lei non ha proprio niente di particolare.Ha provato a sudare?'.
Cosa c'è per colazione
Sono tornato a casa già tutto sudato.Ho cercato di entrare nel mio bagno,ma era occupato,da un signore sconosciuto,che usava il mio sapone.Son rimasto lì come uncoglione.Non sapevo che da sempre,ospitavi tanta gente.Mi son detto poveretto,meglio che tu vada a letto.Questa sera sfortunata,offre solo un'insalata,senza olio e senza sale.Sarà meglio che chiariamo,l'incidente sul divano;occupato già a quest'ora,dal sacrista che perdona.Già mi vedo ancora solo,a parlare col prelato,che non gliene frega niente,del mio sogno un po' invadente.Lui si crede un grande uomo,perché giudica non solo.Dalla sua ha il Padre Eterno,che gli svela ogni mistero.Ma per me non resta molto;sono solo ché uno stolto.
A te
Fu solo quando ti ho vista piangere che mi accorsi di quanto sei bella. Nascondevi ogni tua emozione. Apparivi irraggiungibile ma, ora che sei qui, ogni tua parola prende senso, ogni tuo gesto ha valore, tutto quel che fai riempie il vuoto che, per altri, lasci ogni volta che passi. E ti porti dietro quel velo di mistero che i tuoi occhi, a me, non mentono più.
mercoledì 18 maggio 2016
Colpo mancato
E per questa coincidenza strana,ti sei tolta la sottana.Io non ero buono a niente,quando hai detto:'Non me ne frega niente'.Poi di colpo sei uscita,lasciando in sospeso la partita.
Oltre oceano
Vedeva l'orizzonte da lontano, quella sera di maggio, un po' afosa e satura di profumo di viole. Le sue mani erano invecchiate come le rughe sulla fronte che poteva notare sul volto di sua moglie. Non si domandava più il perché, dopo molti anni, lei non lo avvicinasse più come un tempo. Il desiderio era svanito. La loro voglia di unirsi ancora in un gesto d'amore, era ormai cosa passata, come l'albero di cachi che non dava più nessun frutto; come tutte le coppie che arrivano al traguardo della loro vita, andata a male per una leggerezza.Paola se ne stava sulla sedia a dondolo, fuori la terrazza. Giacomo decise di preparare una tisana e infilarsi nel letto della stanza da letto del figlio, partito per Calcutta un paio di anni prima. Non avevano ricevuto alcuna notizia da quando si seppe che lui aveva deciso di non fare più ritorno. Era un bravo ingegnere, e la sua insofferenza per questa vita, da perfetti occidentali, lo aveva portato ad emigrare dove, forse, il bene e il male si distingueva meglio che non nella casa di famiglia. Un alcova di vecchi e stanchi sentimenti ammuffiti, e recite di adolescenti traditi da una sera passata con un'altra donna più giovane e attraente, ma, per questo, innocente e non sicuramente frivola e coinvolgente.Giacomo. Uomo come molti.Paola. Donna capace a sopportare anche il più infedele tra gli sposi, non spendeva parole se non il necessario. La sua proverbiale tolleranza stava portando tristezza dove prima vi era allegria e saggezza. Nessuno dei due aveva capito che era meglio lasciare che la vita scorresse nella sua naturalezza, senza forzature, senza grosse discussioni caparbie su tradimenti che si erano rivelati sciocche supposizioni in malafede. Assurde pretese irragionevoli di volontà non vere. La loro unione, d'altronde, era stata voluta dalle paure di rimanere soli. E a quarant'anni passati era già stato un azzardo il loro matrimonio.
martedì 17 maggio 2016
Scarpe nuove ma già rotte
Son rimasto solo un'altra notte,con le scarpe nuovema già rotte.Il garzone me lo aveva detto,di fidarmi pocodentro il letto.Hai trovato un'altro posto,per trovare paceal tuo istinto.Adesso poi mi sono rotto,di passare sempre perun fesso.Vado subito a trovare,la signora giù al mare,che prepara la mia colazione...uova sode in un solo boccone.E se poi finisce che la sposo,non lamentare amore a buon mercato.
lunedì 16 maggio 2016
domenica 15 maggio 2016
Così commentava il famoso filosofo partenopeo
'New York San Francisco. Cost to Cost. Cost quello che cost'
Un nome, una garanzia
Oggi è solo lunedì. Una lunga barriera tra la calma del fine settimana e il disordine del quotidiano. Un turbinio di genti e patimenti di cui prendersi cura.Una sorta di malumori da supermercato, messi in mostra anche al più incompetente garantito.
Niente nuove, buone nuove
Sono andato al mini-market,per far spesa un poco grossa.Sono uscito un po' deluso,già non c'era un solo intruso.Poi di fronte un baracchino,colorato di oro zecchino;e senza niente tra le mani,siamo già tutti a domani.
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