martedì 29 marzo 2016

dal Web


































Uno studio pilota della disoccupazione giovanile in Italia - Chiara Binelli

Acqua passata non macina più







Questa notte che è passata,
col sapor di mandarino,
se non sono un poveretto...
son saltato giù dal letto.

A quel punto non ci credo,
che le tue son verità,
della futura Università.

La custode disperata,
ha preparato l'insalata,
e nel piatto non si vede,
che un sedano svedese.

Io non sono marocchino,
e se son del sud del mondo,
ora faccio un girotondo.

Tutti quanti ben vestiti,
andiamo incontro a lor signori,
che non sono più i padroni,
della culla della civiltà.

Son rimasti a bocca aperta,
nel scoprir che anche a quest'ora,
c'è già gente che lavora.

E saranno sicuramente,
proletari tra la gente.






























Il dito e la luna




















































































sabato 26 marzo 2016

Edoardo Bennato - Così non va, Veronica

Mi hai detto cretino, fai pipì fuori dal vasino. Ti ho risposto poveretta, sono io che tiro la carretta

Pino Daniele - Io Per Lei

Ti ho trovata dentro un parco. Mi hai detto finocchio...

Zen e l'arte della manutenzione della motocicletta

George Benson & Joe Sample • Deeper Than You Think [2000]

Gabriel Garcia Marquez - Lettera agli amici

Giorgio Gaber - Storie del signor G - I reduci

dal Web











































"Conosci te stesso" - Massimo Cacciari

Lucio Dalla - Siamo dei

venerdì 25 marzo 2016

dal Web














































Giorgio Gaber - Quando lo vedi anche...

Oltre il Leviatano 3. Elias Canetti: Massa e potere

L'insostenibile leggerezza dell'essere







Mellifluo, superfluo, banale. Questi sembrano essere i criteri del successo, oggi.Effimero, superfluo, poco essenziale. Queste sono le caratteristiche sine qua non, la gente, più di ieri, sembra, oggi, doversi adeguare per ottenere riscontro e farsi spazio in questa giungla che è la società del Terzo Millennio.Si assiste ad una progressiva involuzione e svalutazione della cultura. Le masse seguono, accondiscendenti, i dettami di un vero  e proprio regime intellettuale che, agli occhi di quei pochi 'diversi', ancora convinti che questo non può rappresentare una seria crescita, costringe all'assuefazione, all'adeguamento  a modelli pensati e violentemente inculcati nelle abitudini; nei comportamenti; nelle relazioni. Si assiste, sempre meno di frequente, a stili di vita autonomi e criticamente accettati come propri. Nelle società contemporanee vige, rigor mortis, una sorta di rifiuto e abbandono delle individualità, peculiarità, originalità di pensiero e di analisi del reale.Le popolazioni, anche quelle che dovrebbero essere più attente e recettive al cambiamento di contenuti ed assunti proposti, sono vera e propria manipolazione psicologica, e seguono il passo dei paesi più civilizzati e sviluppati. Il risultato inevitabile di questa rinuncia a pensare autonomamente è sotto gli occhi di tutti. L'odore di piattume stantio pervade le menti di intellettuali, politici, mestieranti di ogni sorta e grado.Unica possibilità, è premunirsi di un notevole conto in banca da potersi permettere di dire quello che si pensa davvero; ammesso che anche in questo modo si riesca a essere svincolati da ciò che vuole il potere; a quello che, oggi, è il livello medio delle discussioni e dei contenuti che si devono esporre, e in cui credere. Patologie quali: isteria, nevrosi, ossessioni, e quant'altro snaturi la salute psichica della gente; è ben visto e auspicato; non fosse altro che il bisogno di sentire l'altro più simile a sé. Al bando vi sono: originalità, singole identità, autonomia.Detto questo ... buona fortuna.





























No censura

A piedi nudi sul prato







E mi sei venuta a direguarda fuori, per gradire.
Che sorpresaquesto amore,son davvero un gran signore.
Del tuo umoreme ne frego,ho già preso un tranquillante.
La tua storiala conosco,te ne sei inventate tante.
Sul balconeti saluto,mi è scappato uno starnuto.
Tu sei stataquella goccia,che è scivolata via.
Vado in bagnoe contro il muro,c'è rimasto solo un mulo.
Ma va beneanche questa,chiudo forte la finestra.
Di quei giorniun po' lontani,resta un alibi banale...
Cosa scrive il tuo giornale?























Supertramp - Cannonball

La danza del sultano











































Niente latte a colazione








Sono stato dal notaioper aprire il testamento della zia.Lui mi ha detto'Non c'è nulla'. Vada via'.
Solo un poco sconsolatoson tornato dritto a casa.Pane, burro. Marmellata.
Sei piombata giù dal letto.Non si apriva il tiretto.Quel comò ormai assai vecchio,l'ho riposto sotto il letto.
Alla fine del mio viaggio,sono stanco.E' già maggio.E' mancato il mio coraggio.
Non son tutte rose e fiori,se ti sposi senza onori.La mia calma ha preso il treno.che mi porta un poco fuori.
Non son più quel ragazzino,che vuoi prendere per mano.Sono un uomo di trent'anni,che ha già visto troppi danni.
Questo mondo di sicuroporge il conto assai salato.Ma per me non preoccuparti,i problemi sono tanti.
Ora scendo giù in cantina,a cercare una tazzina.Che è finita in un cartone,proprio per la colazione.
E così continuo a stare,senza grosse illusioni.La mia vita non ha senso,vado in Africa.Lo sento.

I miei Auguri di Buona Pasqua

Pier Paolo Pasolini , Io so, Corriere della Sera, 14 novembre 1974

mercoledì 23 marzo 2016

La storia del conflitto tra Israele e Palestina in 12 minuti

Sud Sound System - Le Radici Ca Tieni

99 POSSE CURRE CURRE GUAGLIO

Curiosità






























Alla mattina, nella savana, non importa che tu sia gazzella o leone. Comincia a correre...

Luca De Filippo recita "Io vulesse truvà pace"

Amleto di William Shakespeare, monologo: "Essere o non essere" Interpret...

Valentina Tonelli in "Io l'erede" di Eduardo De Filippo (seconda parte)

René Magritte









































dal Web





































lunedì 21 marzo 2016

dal Web




















































Mike and the Mechanics - over my shoulder (clipe)

Primavera in Sol Bemolle









Non riesco più a dormire.C'era il gatto che aveva fame.Ho trovato giù in cucina l'oro che ti avevo dato.Ho pensato.Che vuoi fare.Ho capito che mi vuoi lasciare.
Sono solo un poveretto.Che è caduto giù dal letto.
Adesso sono sul divano.E' un po' scomodo.Silvano.Gli ho telefonato prima.Quando sei andata in bagno.E hai acceso lo scaldabagno.
Mi son chiesto.Cosa fare.Se uscita senza fiatare.
Sono solo un poveretto.Che è caduto giù dal letto.
Non sei ancora rientrata dalla passeggiata.Ho le calze rotte.Me ne vado in cantina.A cercar la caffettiera e una tazzina.Dopo sfoglio un po' il giornale.Non è poi così tanto male.
Mi rilasso di sicuro.Senza te tra le lenzuola.Ogni notte è stata una tortura.Mi veniva assai paura.Penso sempre a quel tale.Che metteva poco sale.
Ora vai per la tua strada.Non voltarti mai indietro.Ci son ciottoli di vetro.Ti potresti fare male.
Sono solo un poveretto.Che è caduto giù dal letto.


































Piano Bar - Francesco De Gregori

venerdì 18 marzo 2016

Una BuonaNotte








Stai dormendo col cuscino tra le braccia.Non hai tolto l'ultimo calzino.E neppure l'orecchino.Io mi sto lavando i denti.C'è una carie!Accidenti.
Si mi tolgo lo stivale.Non fa poi sì tanto male.Ho saputo che ti sposi.Son soldoni per regalo.Me ne resto a bocca asciutta.Non mi piace la pasta asciutta.
Il minestrone non è stato male.Te la sei cavata col maiale.Era buono per davvero.Il prosciutto.Non il velo. Poi mi hai detto: poverino... sei un cretino.
Poi ti ho vista tirar fuori l'anello nuziale.Ho visto il mio.Non è male.L'ho provato immediatamente.Che dolore al dente!Non è più la mia misura.
Son sicuro che c'è un'altro.Il mio dito non si è più allargato.Dal giorno del fidanzamento.Che tormento!La mia vita è oscillante.Via una donna... avanti tante.







































Dave Brubeck






























































































Acoustic Alchemy - Take Five

dal Web












































Alpha Blondy Take no prisoner

John Lennon - Ci hanno fatto credere - Audiobook

giovedì 17 marzo 2016

Scherzi a parte








Mi ricordo che mia zia mi diceva spesso di quando mio nonno, la sera, parlava con la nonna dei loro figli; e diceva:' Ne facciamo ancora due. Poi, se avanza tempo, facciamo anche il Mario (mio padre), così lo regaliamo a tuo fratello (Mario).
















Giorgio Gaber Buttare lì qualcosa

Manca sempre un soldo per fare una lira































































Uno sforzo vano








Sei stata al mio fiancosenza dire una parola di conforto.
Mi hai preparato la colazionedicendo: 'Sei un bidone'.
Mi hai tirato giù dal letto mentre avevo la febbre a 38.
Mi son messo con le chiappe sul divano...uno sforzo vano.
Il mio cuore non perdonail signore tuo sulla mia poltrona.
Ora esco a fare un bel giretto.Vada via questa tristezzadi una notte senza neanche una sigaretta.
Di una notte senza neanche una sigaretta.
Di una notte senza neanche una sigaretta.























Giocare per imparare

FREUD: "Tre saggi sulla teoria sessuale"-Volume secondo-

Mao Tze Tung










Ammazzarne uno per educarne cento(Mao Tze Tung)




























Intercultura, il valore della diversità

Bob Marley - Get Up Stand Up Live In Dortmund, Germany

Puer aeternus












































martedì 15 marzo 2016

Eduardo e Totò

Francesco De Gregori - "La storia"

Modena City Ramblers - Contessa

Spaghetti, pizza e mandolino









































Smooth Mellow Fusion Jazz

Con un piede in una fossa










Roberta Migliaccio


Con un piede in una fossa









L'altra sera sono stato già sdraiato sopra il prato. No, non ero in compagnia della suocera e la zia. E' arrivato un bel signore che mi offre da fumare. Son rimasto un po' basito quando mi ha lasciato alzare,dalla parte del Mercato Comunale.

Lì è stato che ho incontrato il Sultano disperato. Non aveva più di un soldo che tosto mi ha salutato storto. Io non credo che la gente abbia molto nella mente,quando un tale si presenta senza alcuna differenza. Tra il signore e il disperato non c'è più nessun creato.

L'unica cosa sicura è che non hanno classe vera. Ero solo lì sdraiato a prendere un poco di fiato. A buttar via la giornata ormai passata da mezzora. Cosa dice lei, signora?Non ci sono modi più eleganti di guardarsi i propri denti?

Ho dimenticato il mio pigiama sul divano. No, non è così educato. Sono stato solo un po' incazzato.

Ieri notte ti ho lasciato quel messaggio sì deciso che hai risposto:'Stano, non pensavo fossi vano.

Non credevo a una parola se citavi la signora. Non credevo che domani fosse solo assai presente,che non conti proprio niente'.

'Tu che invece sei superba ed altezzosa,chiedi scusa a tua zia suora. Lei sicuro sa il motivo del mio - Grazie e buon riposo'.





Quando poi son rientrato dalla passeggiata con il cane,mi hai tirato dietro parole strane;il cui segnale, è sicuro, è - buttati giù da questo muro -.

Io non ho capito niente, ma non è più divertente. Ora le sere con te, si trascorrono vivendo,tra cucina e il tradimento.

Sono stufo di sembrare quello che non ha rispetto. Quello sempre che lamenta,fedeltà e riconoscenza.

Sono pieno di frattaglie e mi riprendo le mie scarpe. Mi riprendo tutto,dal rasoio al tritatutto.

Me ne vado via da casa, con la giovane signora; che mi attende per un ora.



























Antonio Vivaldi: La Primavera

lunedì 14 marzo 2016

dal Web





































































Daniel Pennac | 'la scrittura è la solitudine, il teatro è la vita' | in...

dal Web










































Il mattino ha l'oro in bocca

Moglie e buoi dei paesi tuoi










Quando poi son rientrato dalla passeggiata con il cane,mi hai tirato dietro parole strane;il cui segnale, è sicuro, è - buttati giù da questo muro -.

Io non ho capito niente, ma non è più divertente.Ora le sere con te, si trascorrono vivendo,tra cucina e il tradimento.

Sono stufo di sembrare quello che non ha rispetto.Quello sempre che lamenta,fedeltà e riconoscenza.

Sono pieno di frattaglie e mi riprendo le mie scarpe.Mi riprendo tutto,dal rasoio al tritatutto.

Me ne vado via da casa,con la giovane signora;che mi attende per un ora.



























L'America

Tutta colpa del mio umore









Ho dimenticato il mio pigiama sul divano.No, non è così educato.Sono stato solo un po' incazzato.

Ieri notte ti ho lasciato quel messaggio sì deciso che hai risposto:'Stano, non pensavo fossi vano.

Non credevo a una parola se citavi la signora.Non credevo che domani fosse solo assai presente,che non conti proprio niente'.

'Tu che invece sei superba ed altezzosa,chiedi scusa a tua zia suora.Lei sicuro sa il motivo del mio - Grazie e buon riposo'.






























Let's Wait A While - Norman Brown

Una serata ancora fredda










L'altra sera sono stato già sdraiato sopra il prato.No, non ero in compagnia della suocera e la zia.E' arrivato un bel signore che mi offre da fumare.Son rimasto un po' basito quando mi ha lasciato alzare,dalla parte del Mercato Comunale.

Lì è stato che ho incontrato il Sultano disperato.Non aveva più di un soldo che tosto mi ha salutato storto.Io non credo che la gente abbia molto nella mente,quando un tale si presenta senza alcuna differenza.Tra il signore e il disperato non c'è più nessun creato.

L'unica cosa sicura è che non hanno classe vera.Ero solo lì sdraiato a prendere un poco di fiato.A buttar via la giornata ormai passata da mezzora.Cosa dice lei, signora?Non ci sono modi più eleganti di guardarsi i propri denti?






























sabato 12 marzo 2016

dal Web












































Il Mattino (Grieg) - Concerto di Natale da Assisi 2010

Blues in Mi minore









Roberta Migliaccio
Blues in Mi minore


  Sono uscito a prendere un po' d'aria, in questa notte strana. Tra una cena un po' salata,ho mangiato solo un'insalata. Il mio stomaco reclama pane, burro e marmellata.
Sul mio volto non compare,che un'emozione imbarazzata,per la fretta disperata, che ha segnato la serata.
Poco dopo il ristorante,son finito già in mutande. E mi hai detto sei un bel tipo,ma non sono un buon partito. 
 
  Sai pensavo fossi io, a non funzionare niente. Ora scopro che c'è tanta gente. Sono sceso giù dal treno,per guardar se era sereno. Una nuvola è passata,in tutta la giornata. Mi hai poi detto:'Non mi fermo a casa tua,la mia stanza è meno buia'. Son rimasto come un cane,senza soldi e senza pane.
  Se son solo sto disastro,vendo tutto;mi rilasso. Mi hai umiliato tante volte,non ho più le giravolte. Son deciso a diventare,Direttore Generale. Da quel posto, stai sicura,sarai l'ultima creatura,a far sempre certe scene,da signora un po' borghese. Il mio morale è migliorato,non son più assai ignorato. Ne ho tante di sicuro,di ragazze senza il muro. Loro sono più serene,non fan mai di grosse scene. No, non han sol la bocca buona,e non hanno solo fame,di svestir le lor sottane.
  Son finito sulla lista nera,della pantera scura. La donzella è diventata,dirigente assai dotata. Il mio spazio si è ridotto,ad un solo gran biscotto. Dato in premio per Natale,dal Presidente Generale. Con quest'ultima sorpresa,è finita anche la spesa. Ho deciso di migrare,verso un posto balneare. In tal modo, son sicuro,non vedrò più questo muro. Che decide la distanza,tra una cena e una poltrona. Riservata, come sempre,al più grande e più potente.
  Dei signori qui presenti...non mi son sciacquato i denti.







diario di una schizofrenia

Alla fine arriva il conto











Son finito sulla lista nera,della pantera scura.La donzella è diventata,dirigente assai dotata.Il mio spazio si è ridotto,ad un solo gran biscotto.Dato in premio per Natale,dal Presidente Generale.Con quest'ultima sorpresa,è finita anche la spesa.
Ho deciso di migrare,verso un posto balneare.In tal modo, son sicuro,non vedrò più questo muro.Che decide la distanza,tra una cena e una poltrona.Riservata, come sempre,al più grande e più potente.
Dei signori qui presenti...non mi son sciacquato i denti.





























B.B. King & Buddy Guy - I Can't Quit You Baby

Che non sia solo la fame a far sempre compagnia













Sono sceso giù dal treno,per guardar se era sereno.Una nuvola è passata,in tutta la giornata.Mi hai poi detto:'Non mi fermo a casa tua,la mia stanza è meno buia'.Son rimasto come un cane,senza soldi e senza pane.


Se son solo sto disastro,vendo tutto;mi rilasso.Mi hai umiliato tante volte,non ho più le giravolte.Son deciso a diventare,Direttore Generale.Da quel posto, stai sicura,sarai l'ultima creatura,a far sempre certe scene,da signora un po' borghese.


Il mio morale è migliorato,non son più assai ignorato.Ne ho tante di sicuro,di ragazze senza il muro.Loro sono più serene,non fan mai di grosse scene.No, non han sol la bocca buona,e non hanno solo fame,di svestir le lor sottane.
 






























Se non sono matti non li vogliamo

NUOVA COMPAGNIA DI CANTO POPOLARE - TAMMURRIATA NERA

Un gatto dentro a un vascio di Piedigrotta




















































venerdì 11 marzo 2016

Fabrizio DE ANDRE' "Spiritual" dal Vol.1 del 1967

Pane, burro e marmellata










Sono uscito a prendere un po' d'aria, in questa notte strana. Tra una cena un po' salata,ho mangiato solo un'insalata.Il mio stomaco reclama pane, burro e marmellata.

Sul mio volto non compare,che un'emozione imbarazzata,per la fretta disperata, che ha segnato la serata.

Poco dopo il ristorante,son finito già in mutande.E mi hai detto sei un bel tipo,ma non sono un buon partito.

Sai pensavo fossi io, a non funzionare niente.Ora scopro che c'è tanta gente.





























Eric Clapton - Double Trouble With Steve Winwood Live At Madison Square ...

Quattro passi in galleria




































































mercoledì 9 marzo 2016

Buon giorno

E se seren non è si rasserenerà













































Sting - Englishman In New York

Ballata di un uomo stanco










Roberta Migliaccio


Ballata di un uomo stanco










Un soldo in più ma che sia poco


E poi mi dici:
'Non è che vali poco'.
E' solo consolante che non sono niente.
La tua scarpa è già slacciata;
e nella mente non rimane il vuoto.
Questa notte sta passando come un treno,
sopra il quale non c'è ancora tanta gente.
A tuo dire sono bravo,
a non raccontarti niente.
Tu invece parli sola,
e divertente.
Per un poco so ascoltare,
ma alla fine è assai più sano,
valere poco;
anzi non contare niente.








Conti, tasse e mandarini



Son seduto sulla sedia,
ad ascoltare la tragedia,
di quel tale arrugginito,
che mi punta sempre il dito.
Sono stanco,
e già si vede,
non ho più neanche un bel sedere,
neanche un posto ancora sano,
dove star col deretano.
E pensar che l'altro ieri,
eri a spasso giù nel parco,
e vicina a me soltanto.
Ora sei così distante,
che mi metto le mutande.
Poi mi infilo su il lenzuolo...
Buona notte e sogni d'oro.
Ho l'età che non funziona.
Sono vecchio e malandato,
Manca forse il fidanzato.
Con le donne ho fallito,
ed un sol uomo mi ha tradito.
Non ti offender,
cara mia,
pace e bene.
Così sia.









Epilogo




Alla fine della storia,
ho perduto anche la vita;
son rimasto sulle scale,
di Piazza Reale.
Non che non fosse previsto,
perder tutto in un sol colpo.
Ma io avrei troppe pretese,
se chiedessi anche le spese;
del sontuoso funerale,

organizzato dall'Ufficio Comunale.




























Un dio che è morto









































Giorgio Gaber - Un'idea (con Dialogo introduttivo)

Conti, tasse e mandarini












Son seduto sulla sedia,
ad ascoltare la tragedia,
di quel tale arrugginito,
che mi punta sempre il dito.
Sono stanco,
e già si vede,
non ho più neanche il sedere;
neanche un posto ancora sano,
dove star col deretano.
E pensar che l'altro ieri,
eri a spasso giù nel parco,
e vicina a me soltanto.
Ora sei così distante,
che mi metto le mutande.
Poi mi infilo su il lenzuolo...
Buona notte e sogni d'oro.
Ho l'età che non funziona.
Sono vecchio e malandato,
Manca forse il fidanzato.
Con le donne ho già fallito,
ed un sol uomo mi ha tradito.
Non ti offender,
cara mia,
pace e bene.
Così sia.









































Creattivitamente. Pronti si parte

Aladino e il Genio della Lampada




























Sono ancora ubriaco dalla sera in osteria.
Non insistere, ti prego, non mi sono più offeso.
Ma ti avverto e ancor ti dico non puntare mai quel dito.
























































martedì 8 marzo 2016

come disegnare un albero_0001.wmv

Grazie













































Acoustic Alchemy Say Yeah

Roberta Migliaccio copyright









Roberta Migliaccio

Se son rose fioriranno

(Raccolta di poesie)









Prefazione

Nella mia ormai lunga carriera di animatore socio-culturale e socio-ricreativo, sono ora giunta alla considerazione che le mie prime sensazioni e perplessità rispetto all'animazione nel III millennio, sono definitivamente palpabili.
Per prima cosa, ho cambiato mestiere. Faccio l'artista, e, forse, neppure tanto bene.
In ogni caso la prima perplessità che mi viene è che, oggi, il dilemma è decisamente amletico. Credo si rischi, sempre più frequentemente, di mettere seriamente in crisi quelle sovrastrutture e modelli; estendibili a molti comportamenti, quindi modi di essere e di vivere, diffusi tra la gente; che condurrebbero molti, se non proprio in terapia, ad un corso di meditazione buddista per calmare un po' la mente.
Pensiamo, consapevole di poter cadere nel banale, agli I-phone. Credo di essere l'unica a non possederne uno, e non intendo finire, come tutti, con cuffiette nelle orecchie, e dita che corrono freneticamente sulla tastiera. Si assiste ad interminabili conversazioni, ora anche vocali, in ogni luogo e momento.
Il silenzio è fuori moda.
Si pensi alle interazioni. Se una volta (effettivamente a 50 anni sono oramai tagliata fuori) si usava ancora ritrovarsi per il gusto di scambiare una parola; oggi le parole da un lato sono molte di più; dall'altro si è perso il piacere dello stare insieme e a contatto, del gusto del parlare con gli sguardi e con il tatto, del significato non verbale della comunicazione.
Il vantaggio, in questo contesto sociale, è che si può benissimo stare soli, e non fa male.
Quanto detto è solo un piccolo esempio, ma se sono i gesti e le abitudini quotidiane di una popolazione a darci l'indice del benessere sociale, io continuo a sentire gente che sta male, che si lamenta del governo, delle istituzioni, del vicino cinese che ha aperto un bordello. Continuo ad assistere ad episodi di violenza e microcriminalità organizzata sempre più frequenti; e a partecipare sono in aumento i preadolescenti. Osservo sempre e puntualmente il menefreghismo della gente.
Difficilmente sento, invece, operatori mettersi in discussione, operatori più attenti ai bisogni dell'utenza, operatori capaci e preparati, nonostante, per esempio, l'animazione (l'ho scoperto all'anagrafe quando rifeci il mio documento di identità), ora è riconosciuta come un Master Universitario.
Per non farmi mancare nulla, durante la mia lunga carriera ho aperto e chiuso almeno 7 blogs di vario argomento e tematiche trattate.
Le statistiche parlano chiaro: se non c'è musica non ci veniamo.
Non che abbia mai avuto un successo travolgente, ma cosa interessa alla gente?

(Roberta Migliaccio)







Di necessità fai virtù




Stavo camminando sulla strada che portava verso il fiume. Piedi scalzi e panino con il salame nella sacca. Niente vino.

Ero sotto l'albero di pere che facevo un pisolino. Nessun soldo nel taschino.

Son tornato un poco disperato alla strada per la corsa delle moto. Dio! che pacco!C'è mancato poco che al signore, giù di fianco la scalinata,perdeva subito l'insalata nel sacchetto del supermercato,del signor curato.

Alla fine mi son detto che era un sogno troppo strano. Son saltato dal divano. Ho preparato un bicchierone del caffè sudafricano. Poi seduto sulla cassapanca della sala,ti ho cercato invano. Eri già sparita sopra il treno che ti riportava indietro.

Son rimasto solo e amareggiato ... e anche senza fiato.







Per un pugno di dollari


Si è presentato davanti al portone all'ora di cena. Era arrivato con uno scouter di un amico. Casco ancora in testa, e dito appeso al campanello del vicino. Voleva il suo denaro per quel debito di gioco. Una faccenda alquanto disturbante. Pesante.


Se ne è tornato senza niente nelle tasche. La bocca amara ricordava una serata imbarazzante. Era sotto di un milione,quando arriva la carta della chiusura. Perde il banco. Botta sicura.


Ora che il vicino si era spaventato,una pattuglia della Polizia lo sta cercando. Accaduto il fatto di quella strana serata,Giorgio ha allertato i Carabinieri della Zona. A distanza di un' anno soltanto,lo aspetta una situazione più pesante,che qualche euro in più nelle sue tasche. Frode al fisco, e ricatto all'uomo chiave; di quel casinò così importante.










Un pomeriggio da dimenticare





Sono qui solo; son seduto sul divano sempre con le mani in mano.
Io, secondo te, non faccio niente; dal bidè all'acqua bollente.
Ti sei messa nella testa che non manca proprio niente a questo uomo strafottente.
Bella immagine, è sicuro.
Sono già contro quel muro.

Mi ricordo le mie mani sui tuoi fianchi.
Con me erano sempre troppo stanchi.
Per non dir poi dei tuoi occhi:
un pesce lesso li ha meno storti.
No non parlo di distanza ponderale; tu mi guardi sempre male.

La tua voce un po' severa, riempie il vuoto questa sera.












Senza peli sulla lingua




Me ne stavo già sdraiato ad aspettare la battuta, del signore con i baffi, e la barba un po' panciuta. Lui diceva: 'Ma che strano. Non si vede più il divano'.'Ci son stati cambiamenti. Ora lava anche i denti'.Si d'accordo,il mio paziente, non è molto divertente. Ma lei crede sì davvero che non gliene frega niente,del disastro assai pressante,che assilla molta gente?Anche lui, a modo suo,pensa al tempo ormai scuro. Quest'inverno si lamenta, che non mette la coperta. Molte volte è capitato di trovarlo riposare, senza calze e senza guanti. Alla fine del discorso,lui diceva:'Sono morto'.D'altra parte, è risaputo,che lui era un gran prelato,alla chiesa rionale,che finì sopra il giornale. Sono molti,e assai diversi,i problemi di Pasquale, con la fisica nucleare. Il suo pensiero è sol rivolto,al comunismo ormai passato. Il suo umore assai volteggia,che ci sembra una bandiera sventolante;tra un sassofono e un gigante.











Un primario free-lance




Ma perché se bevo alcool tutti mi dicono che sono alcolizzato, e se bevo solo Fanta non mi dicono che sono fantastico?











L'erba del vicino è sempre più verde


Stava seduto con il cane sui gradini del selciato della chiesa del paese.
Arrivato un tale che si presentava tutto in grigio, e con una bombetta blu, lui allungava la sua mano tesa, e aperta a ogni risposta di denaro, quella gente gli voleva condonare.
Era un povero barbone che veniva da lontano.
Le sue tasche erano vuote sia di soldi che di cose.
Non aveva più neppure quel suo ninnolo porta fortuna.
Lo diede in cambio per un piatto di insalata.
Consumata senza olio; 
e neppure un poco di sale.



Visto il tale disperato, l'uomo in grigio tira fuori dalla tasca un biglietto da 50 soldi.
"Prendi sto denaro per mangiare qualche cosa. E per il cane."
L'uomo aveva la testa piegata e non batteva ciglio alcuno.
Forse stava male.



Non sentendolo fiatare, l'uomo in grigio chiama già i soccorsi;
che arrivati a destinazione, trovano l'uomo ormai russare.


Sarà stato molto stanco e ormai sfinito.
Lo portiamo all'ospedale.
Gli facciamo un bel controllo e lo rimettiamo in piedi.
Questi casi, oggi, sono molti;
e la cosa più scocciante, è che a nessuno frega niente.













Se son rose fioriranno


E' da quando ti ho incontrata che attendo una serata.' Io di giorno, sai?, lavoro; tu riposi assai pesante, che non posso dirti niente.'Cara Giusy io con la luce, vedo troppe masse chiare. E' la notte la padrona del mio cuor che non perdona. Se non colgo l'occasione di parlarti per un'ora... fai buon viaggio, e spera ancora.'













Una scarpa si e una scarpa no

Mi sono addormentato con il gatto steso sopra il petto. Sei rientrata dalla tua giornata senza che sentissi niente. Hai indossato le pantofole di pezza, per non disturbare il sonno, ormai profondo, che pervade questa casa, da mattina a sera, e anche la notte. Ho ripreso i ritmi di un felino, vecchio e stanco, e anche un po' rompi coglioni.

Eri stanca ed assonnata che ti ho trovata addormentata tra le lenzuola del nostro letto, tutta vestita e bardata di maglione di lana pesante; perché il freddo non è già finito. Mi fa male tutta la schiena, ed ho il petto indolenzito per il gatto che ha dormito. Non so come andare avanti. Non sopporto più quest'alternanza tra il letto e la poltrona. Non vorrei andare avanti a dividerli per una notte. Non si può soprassedere e andare oltre?





















Ti aspettavo per l'ora di pranzo









Il tuo gatto sta dormendo accovacciato sulla mia poltrona,comperata al mercatino dell'usato.

La teiera è ora sul fuoco,e già si sente, qui in cucina, il profumo della torta della zia.

Ti sei messa proprio stravagante, con quella camicia scura abbottonata sulla schiena, ed è già ora di cena.

Hai aperto il frigorifero di destra,e hai mangiato quel panino, un po' vecchio ed un poco piccolino.

Poi mi sono addormentato sul divano senza chiedere perdono, per il posto riservato che oramai era occupato.

Qui non c'è più pace,più nemmeno nello studio dove dorme tuo cugino Bruno.

Ha piantato le sue tende in camera nostra, ed in bagno poi si mostra.









Di male in peggio


Mi diceva:- sei un tipo stravagante -Non riesco a mettere le mutande.

Mi diceva:- sei carino. Anche senza l'orecchino -

Poi di colpo mi hai tradito,con quel tale colorito sulla fronte;che io son già qui sopra il ponte.

E non credo sia importante,quanto tempo sia distante che mi hai messo contro il muro.

Stai sicura non mi offendo. Ho rinchiuso nelle tasche, il mio splendido diamante.

Appartiene a una signora che mi diede solo un'ora. del suo tempo assai prezioso.

Ma mia cara,siete tante senza scrupolo alcuno. Io non sono mai sicuro.

E di un affetto un poco strano sono piene le mie tasche. Non son mai stato un gigante.








 
Aspettando domani


Ero io poi il tipo assai invadente che non ti ha mai esortato in niente. Quello è entrato nella vita; e noi già a mezza partita. Lai lasciato fare senza chiederti perché alla fine son andato via da casa. Ti ho trovata sotto le nostre lenzuola con la camicia da notte un po' più viola. Cosa avrei dovuto fare?Ho pensato di scappare. Già non serve a molto ricordare quel bel sole tramontare. E nemmeno una parola mi conforta per un'ora.







Una notte come un'altra


Non sei ancora rientrata dalla passeggiata. Sulla tavola è ormai freddo,e io me ne vado a letto,perché tanto, anche sta notte, non c'è niente da scoprire. Non c'è niente da inventare. Niente da trovare. Si capisce che sei stufa di questa noiosa vita,sei fin troppo abituata a coctails di marmellata;E con me, questo è sicuro,ti ritrovi un muso duro. Non ho niente da insegnare,e neppure guadagnare. A fare il solito coglione,sotto il tuo portone,ci sarà sempre qualcuno di diverso;ma forse anche assai perverso. E' davvero solo questo che mi rende un po' diverso. Son sicuro che non ti garberebbe molto se io, ora, ti saltassi addosso. Sei mia moglie da vent'anni,e non ho spine sui fianchi. L'abitudine prevale sotto tutte le sottane.
















E tu tira a campare








Sono stato dal dentista
che racconta sempre male
delle tue sottane.
Mi racconta che di sera
non rispondi
e sei sincera.
Io di mio non conto molto.
Ciao a tutti...
son sconvolto.