martedì 26 aprile 2016

La Coda del Gatto






2.

Andrea guardava l'orologio. Oramai avrebbe fatto tardi con qualsiasi mezzo potesse arrivare. Decise di tornare a casa, mettersi di nuovo a letto, e lasciarsi andare a un riposo dolce che non lo avrebbe fatto pensare. Diede un ultimo sguardo al tabellone degli arrivi e le partenze, inforcò le scale che scendevano per il sottopasso che portava sul piazzale fuori la stazione. Aspettò non più di tre minuti il bus che lo portava sotto il suo portone. Scese presto e tosto aprì il cancello. Salì in fretta i tre scalini ché arrivò alla porta dell' appartamento. A lui sembrava un loft in riva al mare. Sulla maniglia trovò un biglietto con un messaggio di Pasquale. 'Se passi più tardi a farmi visita, ti dovrei parlare'.Pasquale. Artigiano vecchio stile. Caro ma originale. Sempre senza un soldo ed i debiti da saldare.Andrea. Carriera assai brillante e veloce, ma qualcosa non girava per il giusto verso. Sofia. I suo vero problema. Ne era innamorato; ma lei passava tutto il tempo con l'amico tessitore. Le piaceva il suo modo di fare libero e spigliato, senza fronzoli o attorcigliamenti di pensiero tra intellettuali. Andrea. Il solito sfigato della compagnia. Con le donne ci dava quasi sempre buca. Non per colpa sua. Gli amici che lo stavano a sentire ed ascoltare, quando cominciava con le sue oratorie di ore e ore...  da venirne fuori con le palle piene di Marcuse che era un gigante. Se poi il tono del suo umore era un poco più su del suo normale, si riempiva l'aria di una puzza antica e maleodorante. Socrate, Pitagora, e il sommo Dante.

























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