martedì 15 marzo 2016

Con un piede in una fossa










Roberta Migliaccio


Con un piede in una fossa









L'altra sera sono stato già sdraiato sopra il prato. No, non ero in compagnia della suocera e la zia. E' arrivato un bel signore che mi offre da fumare. Son rimasto un po' basito quando mi ha lasciato alzare,dalla parte del Mercato Comunale.

Lì è stato che ho incontrato il Sultano disperato. Non aveva più di un soldo che tosto mi ha salutato storto. Io non credo che la gente abbia molto nella mente,quando un tale si presenta senza alcuna differenza. Tra il signore e il disperato non c'è più nessun creato.

L'unica cosa sicura è che non hanno classe vera. Ero solo lì sdraiato a prendere un poco di fiato. A buttar via la giornata ormai passata da mezzora. Cosa dice lei, signora?Non ci sono modi più eleganti di guardarsi i propri denti?

Ho dimenticato il mio pigiama sul divano. No, non è così educato. Sono stato solo un po' incazzato.

Ieri notte ti ho lasciato quel messaggio sì deciso che hai risposto:'Stano, non pensavo fossi vano.

Non credevo a una parola se citavi la signora. Non credevo che domani fosse solo assai presente,che non conti proprio niente'.

'Tu che invece sei superba ed altezzosa,chiedi scusa a tua zia suora. Lei sicuro sa il motivo del mio - Grazie e buon riposo'.





Quando poi son rientrato dalla passeggiata con il cane,mi hai tirato dietro parole strane;il cui segnale, è sicuro, è - buttati giù da questo muro -.

Io non ho capito niente, ma non è più divertente. Ora le sere con te, si trascorrono vivendo,tra cucina e il tradimento.

Sono stufo di sembrare quello che non ha rispetto. Quello sempre che lamenta,fedeltà e riconoscenza.

Sono pieno di frattaglie e mi riprendo le mie scarpe. Mi riprendo tutto,dal rasoio al tritatutto.

Me ne vado via da casa, con la giovane signora; che mi attende per un ora.



























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